E dopo le due medaglie d’argento e 6 menzioni d’onore agli International Photography Awards, una splendida (ma davvero splendida) notizia che mi ha lasciata senza parole: il direttore emerito della fotografia del TATE, David Clarke, ha scelto una mia foto per una esposizione che si terrà dal 1 novembre 2014 al 31 gennaio 2015, presso One Hudson, a New York City e che raccoglierà il best degli international Photography Awards 2014.
Che una delle mie foto fosse scelta per una esposizione a New York non lo credevo possibile. E di questo non posso che dire grazie a chi quella foto l’ha ritenuta degna. Però la cosa che mi ha lasciata davvero senza parole è che la foto scelta sia una fotografia di matrimonio. Perché diciamocelo, la fotografia di matrimonio è sempre stata considerata una fotografia di serie B ed i fotografi di matrimonio a volte scattini, a volte meri professionisti sterili e retrò. Questo riconoscimento, invece, nobilita questo genere fotografico e noi fotografi che lo perseguiamo e ci impegniamo per migliorarlo.
Io l’ho sempre creduto : la fotografia è fotografia, sempre e comunque. Non esistono generi fotografici di serie A o di serie B, esistono solo fotografi più o meno bravi che raccontano storie diverse, storie più o meno impegnate e impegnative, storie drammatiche o felici e spensierate. Storie. Lo dice forse il mio percorso fotografico: ho iniziato col fotogiornalismo (che continua, tutt’ora, imperterrito, ad esser parte della mia vita), ho proseguito con la cosa che amo forse di più, i ritratti e infine col matrimonio. Tre dimensioni diverse, tutte accumunate dal mio amore per gli esseri umani. E mai nessuna ha escluso l’altra. Anzi, tutte e tre insieme mi formano giorno dopo giorno, mi permettono di crescere come persona e come fotografa. Ed è questo il privilegio di questa professione. La possibilità di entrare a contatto con realtà sempre diverse e a volte non semplici: vieni obbligato a osservare in silenzio, a trovare forzatamente la tua prospettiva, ad esporti con le tue idee e col tuo modo di vedere le cose. A metterti in discussione e metter in discussione le realtà che ti si formano davanti. Ed è il motivo per cui più fotografi non faranno mai le stesse foto di fronte allo stesso evento. è questa varietà di prospettive che rendono ogni fotografo unico. Non si finirà mai di imparare: dai colleghi così come dalle persone che ci regalano la loro immagine e si affidano a noi. è grazie a questo flusso che ognuno di noi matura una sua visione e diventa quel che è, pian piano.
Detto questo, se mai passaste per New York, potete recarvi presso One Hudson Square 75 Varick Street, 3rd Floor New York, NY 10013 dal 1 novembre al 31 gennaio 2015, e fare un giro per la Mostra.
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Ed ecco la foto che vedrete esposta: